Limosano

Ogni tanto esco dai confini della mia regione, vado a trovare un amico in qualche angolo del Belpaese, questa volta mi è capitato di fare un week-end in Molise una regione che spesso viene presa in giro, nelle commedie più o meno brillanti, con battute più o meno felici.

Riscopro invece, a questo ennesimo passaggio, una regione antica, con testimonianze storiche ed archeologiche che ricordano ad ogni angolo che un tempo da queste parti passarono Sanniti e Romani, Normanni e Longobardi e ancora Svevi, Angioini, Spagnoli ed altri ancora.

Queste testimonianze riaffiorano ad ogni angolo, sono lì, se solo le si vogliono cogliere: una croce segna il passaggio dei templari mentre si recavano o tornavano dalla terra Santa, il mio amico Paolo mi fa notare le pietre laviche portate da Napoli perché il Duca, mandato a governare questo angolo del Regno, voleva fare di Guglionesi — la sua sede amministrativa— una città più bella che gli ricordasse, nella qualità delle strade, la capitale.

E di nuovo. ad ogni angolo, segni meno clamorosi ma altrettanto importanti, raccontano di antiche manifatture, antiche capacità di trasformare e nobilitare la materia per valorizzare e rendere particolari anche gli oggetti di uso quotidiano: l’inferriata di un terrazzo, l’anello per attaccare il ciuccio (principale mezzo di trasporto fino a qualche decennio fa).

Poi, però, allo scorcio successivo arrivano le dolenti note, paesi decaduti, trascurati, impossibili da salvare.

Sedi vescovili crollate, chiese bruciate, castelli che raccontano di gloriosi passati e pessimi presenti.

Dopo un passaggio a Limosano, comune di 714 abitanti, mi è venuta la curiosità di verificare — visto anche il referendum in corso — quanti microcomuni ci siano in Molise ed in Italia e quanto costano questi centri amministrativi.

circa 130 assessori, costano poco più di 120mila euro al mese (sempre al netto di eventuali aspettative) ed amministrano circa 38mila cittadini, ovvero quelli che — se fossero in un solo comune — costerebbero poco meno di 14mila euro.

Questi conti, estesi ai soli comuni con meno di 1000 abitanti, porterebbero ad un risparmio di quasi 50 milioni l’anno, molto vicino a quello per cui stiamo votando oggi e domani (risparmio stimato in 57milioni).

Il risparmio più rilevante, poi, sarebbe quello di risparmiare agli occhi e al cuore, lo scempio di spendidi panorami contornati dalle macerie di antiche e ingestibili macerie, paesi con centri storici dove incontri due persone, un cane e un gatto.

Centri storici che potrebbero divenire le miniere da utilizzare per materiali da costruzione, pietre nobili, fregi, architravi, cancelli, per ricostruire case migliori e più sicure in posizioni più agilmente raggiungibili delle attuali, fornite delle infrastrutture necessarie per condurre una vita almeno confortevole.

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